martedì 5 marzo 2013

Il Grottesco Mondo Elettorale Del Pensatore Illuso

Hieronymus Bosch - Il Giardino delle delizie

PARTE 1. VANILOQUI IMPROPONIBILI

L'idea di votare mi colpì impetuosamente come un fulmine a ciel sereno, subito fui catturato, da quella fascinosa idea come una calamita lo è da un magnete. Bhè, non proprio all'improvviso,ne fui illuminato nel sonno.

Sabato mattina, il giorno prima delle elezioni, mi svegliai di colpo; ero sudato. L'ansia e la frenesia avevano preso il sopravvento. Avevo fatto un sogno strano. Volando e vestito di bianco, mi apparve un uomo, si presentò come Signor S.
Parlò di molte cose il Signor S. tra le quali, la dura lotta ai comunisti e l'importanza della proprietà privata e della libera iniziativa commerciale e mi pregò di non lasciarli vincere.

-Mi consenta di dirle che mangeranno i suoi bambini e i bambini dei suoi amici; getteranno sale nei suoi terreni; bruceranno le sue case, i suoi soldi e pretenderanno il suo sangue -

La frenesia ben presto si trasformò in altro sentimento: la paura. Nuovi scenari si proiettavano nella mia testa. Ma, a quel tipo così convincente risposi con veemenza:
-Ma cosa dice!!?non è possibile!!-
Il discorso si concluse in dissolvenza nei miei pensieri...

Egli imperterrito e infaticabile, nonostante la vecchiaia fosse alle sue calcagne, continuò parlando ancora d'altro, ovvero di uno strano investimento che tutti gli italiani, prima o poi, dovranno versare allo stato per legge.
Il nome mi sembra fosse "Investimento Minimo Utile" meglio noto come IMU. In seguito, mi parlò di abitazioni. Non riuscivo a seguire bene il discorso - il signor S era alquanto eclettico  ma capii che avrebbe restituito i soldi dell'imposta, pagata da tutti, sulla prima casa. Beninteso, tale imposta -disse- si chiama IMU.
Io, ormai, non seguivo più i suoi discorsi: IMU qui IMU là, mi confondevo! Di cosa diamine stava parlando? Ma poi precisò :
-Restituirò i soldi dell'IMU non appena i cittadini avranno versato, a favore dello stato, l'Investimento Minimo Utile cioè l'IMU, chiaro no?-

domenica 3 marzo 2013

Ricordate Questo

       Concilio cadavericoJean-Paul Laurens


"...Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni..."






"...state a sentire sulla porta la nostra ultima canzone che vi ripete un'altra volta per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti..."



domenica 10 febbraio 2013

Idiocrazy


La notizia, sotto forma di onda sonora, uscì dalla bocca dello speaker radiofonico, facendo vibrare le membrane all'interno del microfono e trasformandosi in breve, in un segnale elettrico successivamente modulato in un onda contenente l'informazione.

L'onda modulata, era pronta per viaggiare indisturbata nell'etere, nella sua banda di frequenza. Alla velocità della luce, senza lasciare spazio al tempo.

In quel preciso istante un uomo viaggiava con la propria macchina. Imbottigliato nel traffico del lunedi mattina, tra camion e semafori rossi, si concesse un minuto per risintonizzare i canali della propria radio. Così, il caso scelse quell'esatta frequenza.

lunedì 4 febbraio 2013

Shāh Māt





Fuori piove,
la stanza è calda
e il fuoco che arde nel caminetto,
lo sento attraverso il vetro che lo riflette
mi dà la strana sensazione, a tratti calda, a tratti fredda
di una cascata d’acqua pronta  a travolgermi,
ed è in fondo davvero peculiare il modo assolutamente
personale che abbiamo di lasciarci possedere dall’immaginazione,
in questo stillicidio di pensieri, idee che si mescolano
a preoccupazioni, liste della spesa e pannoloni,
calderoni di osservazioni,
pillole di saggi propositi e disegni di vecchi progetti,
 il rumore della pioggia si fonde
col drammatico ticchettio di un doppio orologio
che scandisce il tempo delle scelte e dei giudizi
in questa quarta dimensione
che è la più grande costrizione
alla quale ci pieghiamo, schiavi di un mistero
indecifrabile;
mi volto, e appena in tempo
sento pronunciare parole
che in alcun modo mi lasciano scampo:
-Shāh Māt-
La partita è finita
il re è prigioniero
Silvia è scappata
il treno è partito.
Mi scuoto e mi dimeno,
mi mostro aliena da me,
mi nascondo e faccio di tutto
ma poi mi calmo e mi rintraccio
devo far pace con me stessa
quindi “te ne dico e ringrazio e maledico il mondo com’è”!
Sto giocando
conto le carte,
è contro il regolamento?
Non me l’avevano detto
di dichiararmi apertamente scorretta
io faccio il baro
sono abituata a truccare
non so se imparerò ad amare,
forse non gradisci che  rubi
un po’ dei tuo sentimenti,
lasciami guardare nel tuo passato
e ti giuro che ti tenderò la mano
perché tutto quel che abbiamo sono solo sottili differenze. 


martedì 22 gennaio 2013

Io Scriverò


Maurits Cornelis Escher  Mani che si disegnano

Lo spazio era angusto e l'odore che aleggiava era acre e chimico. Il capannone, dopo tanti buoni propositi e tentativi svaniti nel nulla, era stato riadattato a laboratorio fotografico seppur ancora in via di allestimento "definitivo". Il  suo progetto era partito cosi, un po' alla buona, tanto che, all'epoca in cui  aveva iniziato i lavori di riadattamento di quel tugurio, non possedeva neanche una macchinetta professionale. Erano trascorsi cinque anni e gli sembrava ancora ieri. Le cose non erano cambiate di molto. O forse si. Oppure no. Lui era cambiato. Chi poteva dirlo? Aveva bisogno di un riferimento, era cambiato rispetto a chi o che cosa, qual’era il termine di paragone? Era possibile confrontarsi con se stessi, considerando il sé precedente come termine di paragone di una possibile presa di coscienza odierna? Dopotutto,  l’oscurità in cui viveva, gli aveva annebbiato anche le reti cerebrali. Non troppo afflitto da tali vaniloqui, si accese una sigaretta. Ogni giorno blaterava che avrebbe sistemato tutto, ma ormai quella sistemazione provvisoria era più definitiva di qualsiasi altra cosa nella sua vita. La camera oscura era la sua casa.


mercoledì 12 dicembre 2012

Odi et Amo



                               René Maigritte - Les Amants


The inconsistencies are the ground for our
emotional ups and downs,
the hands are the bridge to the future
What do you do, if you do not know?
Who else can tell you your destiny
if not a divine artist?
This is my prayer of love,
my looking for you in  the fields,
I look at you with pain;
I decided to border my heart
by delimiting the garden of my confidences
that every noise hides a taste
every mood retains its own smell
and I want to tie your consistency
to an essence

sabato 17 novembre 2012

Fango

Edvard Munch L'urlo


L'uomo, camminava per la sua strada, i sentimenti che provava erano sempre buoni. Il suo lavoro era importante, venditore di speranze. Vestiva sempre con l'abito giusto, adatto ad ogni circostanza, il suo cappello era perfetto, il colore della sua camicia sempre abbinato al colore delle sue sensazioni.

Il venditore di speranze, era circondato dalla natura: i prati, gli alberi attorno lui colorati di un verde forte, brillante, bello e maestoso. In ogni istante, egli si stupiva e ringraziava i suoi occhi per quello spettacolo circostante. Pensava ai colori e a come tutte le lunghezze d'onda, venissero assorbite dalla clorofilla tranne il verde, ma questo colore, unico captato dall'occhio umano, è già di per sé, uno spettacolo sufficiente.
Si fermò ad ascoltare il vento. Era un maestro invisibile e silenzioso, ma a lui piaceva ascoltarlo mentre attraversava gli oggetti, lambiva una roccia o passava tra gli alberi; sentirne l'alta tonalità dell' ululato quando si incanalava tra le pareti rocciose di una gola o quando,  sfiorando le punte degli alberi diminuiva le sue frequenze di risonanza fino al fruscio.

sabato 20 ottobre 2012

Un Altro Giorno è Andato

  Salvador Dalí La persistenza della memoria

"...A proposito del tempo, la mia vita giacché continua, è un fiume di tentativi e di speranze..."

Preso dall'ansia di non farcela, sedeva in un angolo di casa a meditare sul passato e sul futuro. Sembrava dimenticare il presente, capace di viverlo solo quando non era più tale, come se qualunque cosa accadesse non fosse importante in quel  preciso momento.



Pensava, pensava a come emanciparsi l'indomani, a sdoppiarsi da sé stesso e a rendersi la persona che voleva difatto essere, se solo avesse avuto il coraggio di allontanarsi da quello stato di inerzia apparente.   Fare il lavoro perfetto, cominciare a rendersi indipendente,  riordinare la sua vita esattamente come avrebbe dovuto riordinare gli angoli della propria stanza e tutta quella vecchia tappezzeria, come se anche la sedia dovesse riacquistare la sua naturale funzione e abbandonare quella, ormai quotidiana, di appendiabiti.  Riprendere in mano quel libro impolverato, proposito abbandonato ormai da troppo tempo, leggerlo come per la prima volta. Non poteva abbandonare quel libro, l'autore sarebbe stato il suo scrittore preferito, la sua possibile guida. Era importante finire quel libro, un viaggio, una storia come quella che avrebbe voluto vivere.
Dare un senso alla sua inconsistenza, un volto alla sua identità.
Lui non sapeva che quello scrittore, morì non ancora cinquantenne di cirrosi, non sapeva che fu un alcolizzato solo e disperato, il suo idolo. 

lunedì 10 settembre 2012

Viaggiatori d'occidente


Riccardo Martinelli - Est Ovest

Sto tornando a casa. Fuori piove e mi piace soffermarmi a camminare sotto la pioggia, avvolto nel mio impermeabile, sono quasi prevalso dal desiderio di abbandonarmi a una gita notturna nella città dove sono nato e cresciuto, ma ho l’incombenza di tornare a casa.

Oggi ho appreso di una storia, che mi ha ricordato una canzone particolarmente orecchiabile alla quale sono molto affezionato, Viaggiatori d’occidente.

Parte la selezione sull’mp3 e comincia una fascinosa melodia, si intrecciano i primi accordi...
La realtà quotidiana è per noi uno spunto più tangibile e significativo di qualsiasi illuminante e travolgente idea.

Si conoscono da tre anni, ogni giorno a stretto contatto sul lavoro, lo stesso che con passione e dedizione, in nome della ricerca portano avanti. Lui, alto e magro, con qualche capello bianco, non conosce altro interesse al di fuori dei suoi studi, schivo ma nel contempo solare con i suoi amici più cari, gli stessi da dieci anni ormai, dai tempi del liceo. Lei, capelli corvini, corti e mossi, segno inequivocabile di ribellione e compostezza.

martedì 3 luglio 2012

Intro

Il Blog illuso è ancora in fase "sperimentosa"! da decidere le foto, i temi e l'utilità...ma soprattutto il perché! Intanto vi lascio la foto di alcuni libri che mi hanno tenuto compagnia, se mai vi venisse voglia di leggere :