Hieronymus Bosch - Il Giardino delle delizie |
PARTE 1. VANILOQUI IMPROPONIBILI
L'idea di votare mi colpì impetuosamente come un fulmine a ciel sereno, subito fui catturato, da quella fascinosa idea come una calamita lo è da un magnete. Bhè, non proprio all'improvviso,ne fui illuminato nel
sonno.
Sabato mattina, il giorno
prima delle elezioni, mi svegliai di colpo; ero sudato. L'ansia e la frenesia avevano preso il sopravvento. Avevo
fatto un sogno strano. Volando e vestito di bianco, mi apparve un
uomo, si presentò come Signor S.
Parlò di molte cose il Signor S. tra
le quali, la dura lotta ai comunisti e l'importanza della proprietà privata e della libera iniziativa commerciale e mi pregò di non lasciarli
vincere.
-Mi consenta di dirle
che mangeranno i suoi
bambini e i bambini dei suoi
amici; getteranno sale nei suoi
terreni; bruceranno le sue
case, i suoi
soldi e pretenderanno il suo
sangue -
La frenesia ben presto si trasformò in altro sentimento: la paura. Nuovi
scenari si proiettavano nella mia testa. Ma, a quel tipo così
convincente risposi con veemenza:
-Ma cosa dice!!?non è
possibile!!-
Il discorso si concluse
in dissolvenza nei miei pensieri...
Egli imperterrito e infaticabile, nonostante la vecchiaia fosse alle sue calcagne, continuò
parlando ancora d'altro, ovvero di uno strano investimento che
tutti gli italiani, prima o poi, dovranno versare allo stato per
legge.
Il nome mi sembra fosse
"Investimento Minimo Utile" meglio noto come IMU. In
seguito, mi parlò di abitazioni. Non riuscivo a
seguire bene il discorso - il signor S era alquanto eclettico ma capii che avrebbe restituito
i soldi dell'imposta, pagata da tutti, sulla
prima casa. Beninteso, tale imposta -disse- si chiama IMU.
Io, ormai, non seguivo
più i suoi discorsi: IMU qui IMU là, mi confondevo! Di cosa diamine
stava parlando? Ma poi precisò :
-Restituirò
i soldi dell'IMU non appena i cittadini avranno versato, a favore
dello stato, l'Investimento Minimo Utile cioè l'IMU, chiaro no?-
Piano piano, mentre
ancora parlava, la sua immagine si dissolse completamente lasciandomi
con l'amletico dubbio: votare o non votare?
La mia giornata continuò
con la consapevolezza di una imminente elezione e la
mia scarsa cultura politica a farne da contorno.
Non avevo dormito bene
quella notte. Così decisi di concedermi un riposino pomeridiano.
Quello che accadde poi,
fu ancor più grottesco. Nel bel mezzo del sonno cominciai di nuovo a
sognare...
Vidi arrivare un tizio in
sella ad un asinello grigio; pochi capelli al seguito, calzamaglia
verde e una specie di mantello rosso che gli avvolgeva il dorso, ma
soprattutto un' aria stanca.
Egli scese con calma
dall'asino e mi fissò. Io ne fui intimorito. Tra me e me pensavo
-perché non parla? Perché mi guarda? Cosa vuole?- d'un
tratto quel silenzio cessò :
-we ragasso, siamo
mica qui a rimborsare i soldi dell'IMU- ,
-ah! l'investimento
minimo utile!- dissi con fierezza, per
la prima volta sapevo di cosa stesse parlando un politico, perché
quel tizio sicuramente lo era.
Ma egli replicò quasi
immediatamente
–Ma quale
investimento! Ragasso, parliamo dell'Imposta Massima sugli
Umani che tutti dovranno pagare. Siam mica qui a non far
pagare i soldi sulla prima casa-,
-Mi scusi non capisco,
ma cosa c'entra la casa ora?-,
Ma lo strano tizio
rispose:
-La casa? Mi stai
parlando del Quirinale? Bada che il presidente non si tocca, va là!
Abbiam la maggioranza noi...-
-Mi scusi ancora, ma
io proprio non la seguo-
-Ragasso bada bene a
non seguirmi perché questo è illegale e dillo anche ai tuoi amici
di non seguirmi, perché è stolking!!-;
-stalking!!?-
-Esatto
quella cosa lì. Siam mica qui a parlare altre lingue e farci
seguire dalla gente noi!-
Allora
pensai al mio compito, avrei sicuramente sparso la voce: -Non
seguite quello strano tizio o andrete nei casini-
ma non mi
resi conto di pensare ad alta voce, così il tizio udì le mie parole
e disse:
-Casini?
Ahhhhhh-!
Non sapevo
cosa dire, come uscire da quel sogno e risorgere in una nuova
freschezza mentale dovuta certamente al mio riposino, così urlai:
-1,2,3
PALINGENESI!!-
Come per
magia, in una nuvola di polvere, il tizio sparì lasciando solo
l'asinello...
Eccomi
sveglio! Ancora più perplesso di prima. E no, quel riposino
pomeridiano non m'aveva fatto bene, nessuna freschezza mentale.
Ero scosso,
pensavo a quello strano tizio e le sue parole: non seguitemi!
-Questi
sogni cominciano a farmi uscire di testa!!- elucubrai in uno scatto
d'ira dovuto sicuramente alla stanchezza.
La giornata
di sabato passò tra mille pensieri e finalmente arrivò sera. Volevo
dormire, non mi sentivo bene, quei strani sogni avevo turbato la mia già precaria tranquillità.
Appoggiai
la testa sopra il cuscino, era morbidissimo. Sprofondai su quella piuma delicata, che supportava il mio capo stanco. D'un tratto, non saprei
dire se fossi nello stato del dormiveglia, o meno, ma sentii all'altezza
dell'orecchio destro, uno strano rumore, un suono che poi identificai
come un frinire. Ad un certo istante (giuro, credevo
fossi sveglio!) sentii una vocina che disse -Vaffanculo!
con te non ci parlo, vaffanculo!- poi nulla
più.
Aprii gli
occhi, alzai la testa e mi guardai intorno, dissi ad alta voce:
-Chi ha
parlato? Chi c'è?- ma niente. Silenzio.
Devo
precisare che, alzando la testa con troppa impellenza, non mi
ricordai della mensola fissa al muro sopra di me, su cui appoggio di
solito, alcune cianfrusaglie.
L'impatto
con tale mensola fu inevitabile cosicché picchiai violentemente la
testa. Un attimo dopo aver parlato, cominciai a sentire un leggero
dolore. Quindi, iniziai a vedere le stelle nel vero senso della
parola. 1 stella, 2 stelle, 3 stelle, 4 ste... -vaffanculo,
merda! Ahi, la testa!- urlai
queste parole. Come se l'uso di quelle parolacce fossero l'unico
legante tra me e il mio cervello per poter generare un effetto
analgesico.
Mi guardai
intorno un'altra volta, poi mi addormentai con il suono di quel
frinire che rimbombava nelle mie orecchie.
L'elezione
è una cosa seria e non ti lascia dormire in pace. È
inevitabile.
Così, non
appena la stanchezza riuscii finalmente a vincermi, caddi nel sonno, un sonno psicotico, un sonno alla Alice. Ma il
cervello, meravigilioso e ancora sconosciuto organo si rimise in moto ad elaborare i suoi fantomatici
personaggi.
Ed ecco
che, dal nero più nero, arrivò un uomo che mi guardava con
malignità; vestito con tonaca nera, capelli bianchi, con gli occhiali e
la faccia altrettanto incanutita come la neve. La mia inquietudine salì.
-Il
corvo è venuto a prendermi!- pensai, ricordando i racconti
di Edgar Allan Poe.
Ma
anch'egli voleva solo parlare. -parole parole parole-
canticchiai dentro di me.
Intanto
l'uomo in nero schiarendo la voce mi disse:
-ehm,
eh, ehm ah-
ed io dissi
-si? Prego mi dica- e lui:
-ehm,
eh, ehm, si. Devo... farle notare....ehm... un' imprecisione
sull'europeismo.....eh...ehm.... etico,
etnico......ehm.... che porta la valutazione in
un decennale....eh....ehm..... abbassamento del prezzo al rialzo
dello 0,7 ogni quadrimestre......ehm....... che si opporrebbe ad una
possibile.....ah...ehm....ehm..... risalita dello spread
senza il mio controllo, quindi mi sia.....ehm....eh.... palesato uno
spiraglio per l'elettorato votante non votante.-
Ed io a
quel punto capii e non potei evitare di dirgli: –Ehi Fratello! Falla girare quella canna, è importante. Non te
la fumare tutta-.
Poi, dopo
avergli chiesto il numero del suo spacciatore e ringraziato
per avermi fatto dormire anche nel sogno, fui io a dissolvermi.
Quindi
Tecnicamente, quest'uomo, credo che sia rimasto intrappolato
dentro qualche sogno o mondo fantastico, tra Mari E Monti.
PARTE
2. LA TRAVERSATA VERSO SODOMA E L'ARRIVO
Venne
Domenica, ed io fui completamente investito dall'idea del voto, anche
se, con non poche incertezze.
Comunque
sia, in quei sogni, avevo avuto molte visioni nonché illuminazioni,
consigli utopici, numeri di spacciatori e insulti. Avevo
visto le stelle, mi ero fatto un bernoccolo sulla testa, avevo distintamente udito circa l'avvento di un pericolo rosso profetizzato come un'epoca oscura da parte di un nobile cavaliere, un frinire, un vaffanculo, e un vecchietto, un povero vendicante blaterare qualcosa circa offerte al rialzo, spread mi pare l'avesse chiamato!
Un uomo non
si presenta in un sogno senza un buon motivo, di questo ne ero certo!
È mio dovere correre ai seggi e votare.
E così mi
avviai per la via del seggio, sito in uno dei luoghi più maledetti:
Sodoma. Ricordo che di consueto è una via cupa, piena di
ostacoli e pericoli. Ma per queste elezioni, la strada che portava
al seggio era come un tappeto persiano pregiato.
La notte
prima, scese la neve, che di solido rende impercorribile la via per
Sodoma, ops..volevo dire per il Seggio.
Ma quella
mattina, quella mattina la neve non riuscì a posarsi in strada. Infatti veniva
incendiata! Giuro! C'erano uomini con delle grosse fiamme in mano che
bruciavano l'aria, per non far scendere e comporre quella povera
neve.
Si
vocifera che l'appalto per garantire la perfetta stabilità in ogni
luogo, in ogni bosco, in ogni lago e momento sia stato concesso ad un certo Belzebù Lucifero,
che assicurerà, per l'occasione, la perfetta
funzionalità delle strutture e dei servizi, per i due giorni del
voto, in cambio di qualche animetta sfigata. Poi, una volta finite le
elezioni, certamente, tornerà tutto allo sbando.
Come ho detto, la strada
era un gioiello e non ebbi problemi ad attraversare la dannata via.
È il momento. Ci siamo.
In lontananza intravidi un cartello che recitava così :
” Straniero,
vattene in fretta, questa è Sodoma.”
Ingoiai la saliva e deglutii, incredibilmente trovai subito
parcheggio. Sembrava fosse apparso in quel momento solo per me, per
la mia necessità.
L'edificio
che ospitava il seggio, era di norma fatiscente.
Ma quel giorno lo vedevo brillare di luce propria, quasi fosse
rivestito d'oro.
Fuori a controllare, vi erano due forze dell'ordine.
Sono
sempre stato
intimorito dalle forze dell'ordine,
non ho mai avuto buoni rapporti con queste. Mai un sorriso o un
misero saluto ma solo musi duri e multe. Sicché quando li vidi fermi
davanti la porta, tentennai, ebbi come un ripensamento. Feci un passo
indietro e un leggero movimento, così da trovarmi con il corpo, in
una posizione tale da avere una buona visuale. Vedevo la mia macchina
a sinistra e la porta d'ingresso del seggio a destra. L'ufficiale,
accortosi della mia irresolutezza, si mosse verso di me. Stava
arrivando con passo deciso, il cuore cominciò a pompare
insistentemente al ritmo incessante dei suoi passi. Cosa fare?
Lo vedevo sempre più vicino per cui sempre più grande, era immenso.
Non avrei avuto scampo. Avevo in mano la cartella elettorale e il
documento d'identità, gliele lanciai con forza. Ma l'alto ufficiale
continuò a sopraggiungere e, come se non bastasse, iniziò ad
allargare le braccia. Ma quando fu alla distanza di un respiro, notai
che sorrideva e poggiò le su mani sulle mie spalle come gesto
simbolico di conforto. Mi guardò e disse:
-Buongiorno!
Non abbia timore, non stia fuori a sentir freddo, si accomodi pure.
Prego, prego da questa parte.-
e mi indicò con un movimento del braccio la porta d'entrata.
Era la prima volta che un ufficiale mi sorrideva. Ne rimasi colpito!
-Il
giorno delle elezioni è proprio un giorno magico!- Pensai
con sollievo.
Entrai nell'anticamera del seggio. Una stanza ben illuminata, le
pareti erano riempite dai Cartelloni in cui si potevano leggere e
consultare nomi dei Partiti e candidati.
Mentre, nell'altra stanza, chiusa, mi aspettavano scrutatori e
presidenti, decisi di soffermarmi un attimo e leggere i nomi dei
partiti e dei candidati.
PARTE
3.
CONSULTAZIONE
DELLE VANE LISTE
I partiti erano tutti
correlati da simboli colorati, molto Variopinti. Iniziai la mia
scrupolosa consultazione.
Il primo nome che lessi
fu
- PDiL ossia Popolo Delle iLarità il cui motto era: ridiamo insieme con nostro Signore. Incredibile! Riconobbi il Signor S. del sogno.
Appena accanto mi
soffermai su un altro simbolo verde bianco rosso il
cui nome era
- PD Partito Deficiente: il nostro Bersa...glio è l'autogol. Ne ero certo l'uomo con l'asinello ne faceva parte.
Scorrendo la lista si notava un simbolo completamente rosso con una
specie di bicchiere bianco. Si leggeva:
- BERE per DIMENTICARE il DECLINO* con un'offerta veramente valida. Infatti faceva capolino un breve messaggio con scritto: ”affrettati! ai primi 100 votanti, in regalo una laurea in Olanda ed un Master in Giamaica!”. Mi soffermai un attimo e pensai –Questo è molto interessante-
Ancora avanti nella lista, notai un altro simbolo, molto semplice con
indicato:
- SCELTA CINICA, nasCONditi nei MONTI, qui l'immagine del corvo lambì i miei pensieri, brividi! Scorro oltre e leggo.
- PASSATO E GALERA per cervelli Fini e ancora:
- UDC Unione Del Cazzo: uniti per fare Casini
Poi, rubò la mia attenzione, uno strano simbolo con una grande V al
centro:
- MOVIMENTO 5 LITRI** sostenitori e rappresentanti di questo movimento erano denominati gli ubriachini. Non so perché ma da lontano sentì di nuovo frinire. E mi venne automatico e involontario dire una parolaccia, così sparai: -Cazzo è sto rumore!!?- L'ufficiale alzò le spalle.
Andai
avanti, fino alla fine dei simboli. C'erano molte
scelte!! -Questa si che è
democrazia!- pensai
ridacchiando.
PARTE
4. INGRESSO AL SEGGIO
La porta si aprii da
sola, il momento di entrare era giunto. Tuttavia lo interpretai come un preludio infausto. Quando entrai, era ora di
pranzo, quindi non trovai praticamente nessuno. In lontananza si
vedeva l'immenso banco e l'altissimo schienale della sedia, su cui
giaceva il Presidente del seggio. Era posto al centro, mentre ai
lati vi erano, i suoi umili, servili, scrutatori.
Attraversai tutto il
salone e mi ritrovai al cospetto del presidente, che mi guardava con
aria di sfida, come se avesse già intuito le mie decisioni.
Mi guardò ancora e
disse: -Prego si refeRenzi- ;
-Oddio che vuole adesso?- pensai.
-Oddio che vuole adesso?- pensai.
Non sapevo cosa dire, ma il presidente mi fissava aspettando una
risposta, così decisi di assecondarlo e dissi la cosa più
plausibile che mi venne in mente: -Mi dispiace, chiedo perdono. Lo
ammetto, è la prima volta che voto. E non ho votato alle primarie.-
Allora mi guardò incerto: -è??ma cosa dice? Mi dia i documenti
presto!- Tirai un lungo sospiro di sollievo e glieli allungai.
Così il presidente, delegò ai suoi servitori le varie mansioni e
disse: -Bene, Possiamo procedere!- Ma anche qui mi trovò
impreparato, quindi non sapendo cosa fare applicai i codici non
scritti della strada riguardo a quello che si dice della politica,
ovvero “prima ti fanno votare e poi lo prendi nel c...”
Questo era l'inevitabile destino di un elettore, mi rassegnai. Ormai
ero dentro, era la mia prima volta al voto, la paura in me.
Così lentamente abbassai i pantaloni. Il presidente, sempre più
perplesso dello stato mentale dei suoi elettori disse:
-Scusi, ma cosa fa con quei pantaloni abbassati?-;
-Bhè, che domande! Vado a votare-
-Ma
cosa fa?? ecco prenda la matita.-
-Ah
dobbiamo fare da soli quindi?- domandai al presidente.
-Certo!
chi altrimenti? -
-Però, Come è appuntita questa matita.- e sogghignai.
Ma il presidente mi passò due schede una gialla e una rossa e disse
-ora firmi, entri in cabina e segni le sue preferenze-
Certo!che stupido. Votare era tutt'altro che arduo! Persino a Sodoma
potevi sentire odore di Democrazia.
Ma solo nei 2 giorni elettorali.
PARTE
5.
VOTO
E CONSAPEVOLEZZA IRRILEVANTE
All'interno della cabina elettorale, le leggi della fisica si
annullano. Lo scorrere del tempo è bloccato. Cosicché l'elettore ha
tutto il tempo di fare la scelta giusta.
Entrai adagio in questo intervallo spazio-temporale, con la cartelle
in una mano, la matita nell'altra. La cabina era scura, la luce rossa
illuminava la mensola designata per appoggiare le due schede. Poggiai
la finissima punta della matita sulla scheda e, come dal
nulla, si formò una x sul mio simbolo. Non soddisfatto e sicuro
della scelta, optai per segnare ancora un altro simbolo, poi un altro
e un altro... fino a quando la scheda fu completamente x. PAREGGIO!
N.B. * Bere Per Dimenticare il declino non è una mia invenzione bensì è stato trovato girando per il web, così come **Movimento 5 litri.
bè, che dire ? due giorni da incubo per non cocludere un benamato nulla!!!
RispondiEliminaCom'è arduo il compito di noi elettori! ascoltare tutte ste minchiate che ci raccontano stanca nn poco!!!
baci