sabato 14 novembre 2015

Riguardo la Francia, l'Isis, la Storia e quando mi scivola tutto addosso

Se i Morti sono tutti uguali 

Non scordatevi la Storia perché saremo destinati a ripeterla:

Per esempio,

Italia-Libia: già negli anni 50' Enrico Mattei volendosi staccare dal cartello delle "7 sorelle del petrolio", comincia a fare accordi con la Libia per l'acquisizione di Petrolio.
Enrico Mattei perde la vita con un esplosione in volo, ufficiosamente assassinato da una cordata franco-americana, egemoni del petrolio in quel tempo.

Anno dopo anno, i vari governi Italiani (Tra cui Prodi e Berlusconi) continuano una stretta collaborazione con la Libia.
Molte aziende italiane costruiscono e lavorano in Libia poiché esistevano degli accordi commerciali privilegiati, tra Italia e Libia.

giovedì 8 ottobre 2015

SWATCH


Guardo ancora l’ora sul quadrante dello swatch, 
darle un altro quarto d’ora o andare via
gente usciva a branchi dalle scale del metrò 
ma in quei visi in fuga lui cercava quello suo:
l’unica cosa che potesse darle un senso al freddo e al giorno e a quell'inverno…

bella e accesa in viso d’improvviso lei arrivò
come fosse apparsa per magia
e radiosa spense ogni protesta e lo baciò
e abbracciati andarono parlando tutti e due
di amici e dischi e di vacanze di Natale...

Io mi sentì quasi male guardandoli andare
ed invidiai il loro incontro, quel tutto da fare
tutto quel tempo davanti, quel loro sperare
e l’incoscienza orgogliosa della loro età.

E mi venne in mente come un pugno quando anch'io
aspettavo appeso a un angolo una lei
e quando arrivava mi sentivo come un Dio
e abbracciati e persi si parlava tutti e due
uno sull'altro degli esami e di Natale
e di un poeta geniale e di un film sperimentale
e ci sembrava che niente potesse finire
come se il tempo davanti dovesse durare
fino alla linea incosciente della nostra età…
Che ho perduta, che mi è scivolata
che cosa fai ora ragazza abbracciata?
A me, ai dogmi andati, a una strada bagnata
diversa e la stessa della loro età…

E mi trovai a camminare nel freddo invernale
e mi rinchiusi alla gola un giaccone normale
e poi tirai su le spalle e ghignai sul Natale
giocando col bene e il male che sai in ogni età …

…Età che deve andare ma lascia che cammini
l’età deve passare ma lascia che sconfini
poi tiro su le spalle e ghigno sul natale
e gioco col bene e il male che so in ogni età …


sabato 3 ottobre 2015

Scegli



Al bivio cambio strada,
mi tremano le gambe,
trasudo paura e timore
la fronte imperlata di sudore freddo e terrore
mi sento controfigura in un film dell’orrore.
E quanti momenti, sento di aver vissuto peggiori?
La paura mi bracca ora e in questo momento
sono un gargoyle,
ma dov’è finita allora la mia spina dorsale,
i sogni di ieri e i traguardi che volevo conquistare?
La magica fossetta nel sorriso che desideravo
scoprire ogni giorno sul tuo volto, il saperti orgoglioso di me
per le mie piccole conquiste quotidiane, che hanno un sapore diverso se condivise insieme. 

Quando mi sono perso?
In che istante ho realizzato che non era questo il giusto cammino?
Non saprei dire se per illusione se per poco o troppo amore,
ho lasciato che la tua mano non scivolasse più sulla mia
ho lasciato la presa,
ti ho lasciato sola
e sono finito in balia del terrore.
Mi mancano i tuoi abbracci, le merendine divise a metà,
l’intreccio di gambe sotto le coperte,
la tua gentilezza nel farmi una carezza.

Ti ho visto sai, sotto la tua frangetta come mi guardi
Sei dura di mente e di petto:  non riconosci facilmente agli altri il talento,
ma cretina come l’amante che ama non riamato,
ti sei illusa che ti sarebbe mancata la mia vita, sia la presa nell’avermi a fianco,
sia il fiato a corrermi accanto.

E pur nella distanza che non è mai poca, ne troppa,
cammini su un campo di spine per trattenerti e sconfiggere il pensiero
di venirmi a cercare, di toccarmi e di guardarmi anche solo mentre dormo
per ricordare le rughe del mio volto.
Soffro anche io e non vado più a fare le cose che condividevamo,
non vedo più cosa c’è sotto la scorza,
in fondo mi ero innamorato della tua pelle amara,
del tuo modo di amarmi pur senza concedermi niente.

Hai riversato tutto su di me:
ero padre, fratello, amico, amante, il tuo tutto il tuo niente.
Mi sono sentito alle strette, troppe responsabilità.
Tu eri il cielo a farmi compagnia.
E lei uscita dalla doccia, l’immagine nitida
Del suo corpo da bambina, piccola ma con un’esplosione di carattere
Con i capelli bagnetti, viene fuori a scagliarti il suo rancore:

“Dov’è la tua chitarra? A chi suoni stasera? A chi racconti le tue angosce  e paure?
Non ti senti più solo quando al sole della luna, senti i lupi ululare sotto la tua finestra
O sei già scappato lontano nella tua terra rossa…
L’africa che naturalmente ami ed odi,
e che sempre ti porta lontano da me!
Su quali curve si posa stasera la tua mano?
Quanto tempo passerà prima che imparerai davvero a sentirti uomo
quando capirai che il sentimento conta più persino della passione e della brama di conquista
di quei traguardi che ti sei imposto e che probabilmente non tarderanno ad arrivare,
so che hai mille risorse, conosco la fonte delle tue idee,
ma purtroppo non vedi con gli occhi ciò che non tocchi con mano,
e pure lontano, gli errori ti verranno a cercare come fantasmi
dai quali non potrai scappare, e i debiti di un passato che hai preferito dimenticare
riaffioreranno come alghe dal mare.

O forse te ne stai sdraiato a fissare il soffitto,
calcolando la distanza ideale della trave portante dagli assi laterali,
e per diletto, per gioco o forse per affetto non saprei dire,
stai li ad interrogarti indeciso su come andrà a finire?
Angosciato, hai il sonno disturbato,
le lenzuola bagnate dal rancore
di una notte sudata, l’odio che cresce,
non sapresti contro chi scagliare la tua foga,
un fuoco che brucia piano piano e che come un fuoco lento ti divora,
forse sei già preoccupato che il mio amore venga dato a qualcun altro?
Molto di più sai dovrebbe preoccuparti, il pensiero di ciò che non fai,
di me lo sai, niente è certo ormai.

I miei pensieri sono mille, tanti quanti almeno i miei capelli,
pensieri frantumati, emanati ma mai generati, legati a tanti
e a tante occasioni,
saranno condivisi con altri coetanei e nuovi amori.
Lo stomaco è vuoto e le scarpe rotte, le suola bucate
Ma sto con la consapevolezza che nulla  ha sbagliato chi in qualche modo ha provato.
Govinda c’è ancora, non se ne è mai andata e mai se ne andrà
e questa ne è la riprova, Govinda è natura che si impossessa di noi e per un minuto sta,
non puoi legarla a te, lei è marea, è il vento che va e solca l’oceano.
Non puoi cercarla, lei è nell’etere..
Inutile dirti che il ricordo tornerà a bussare, non si farà chiamare,
ti sorprenderà anonimo e quasi sereno,
a riportarti inquieto  perché non si sconfiggono con facilità  i demoni che sono in noi.
Solleverai il capo, dopo che avrai scritto un nuovo destino,
allora vedrai in un bicchiere di vino
in una goccia la verità,
e ti sarà chiara l’oncia della tua indecisione.

Non si può vivere sempre a metà,
nella vita tutto accade sotto la spinta di una ragione, una decisione.
Tutto si riduce  a si o no, a questo o quello,
tutto è binomio, dualismo, simile e dissimile,
tutto ti porta alla drammatica realizzazione di un'unica possibile conquista,
al metro della nostra capacità di giudizio e valutazione, 
all’istante in cui ogni cosa cambia oppure resta uguale
SCEGLI”.