domenica 10 febbraio 2013

Idiocrazy


La notizia, sotto forma di onda sonora, uscì dalla bocca dello speaker radiofonico, facendo vibrare le membrane all'interno del microfono e trasformandosi in breve, in un segnale elettrico successivamente modulato in un onda contenente l'informazione.

L'onda modulata, era pronta per viaggiare indisturbata nell'etere, nella sua banda di frequenza. Alla velocità della luce, senza lasciare spazio al tempo.

In quel preciso istante un uomo viaggiava con la propria macchina. Imbottigliato nel traffico del lunedi mattina, tra camion e semafori rossi, si concesse un minuto per risintonizzare i canali della propria radio. Così, il caso scelse quell'esatta frequenza.

lunedì 4 febbraio 2013

Shāh Māt





Fuori piove,
la stanza è calda
e il fuoco che arde nel caminetto,
lo sento attraverso il vetro che lo riflette
mi dà la strana sensazione, a tratti calda, a tratti fredda
di una cascata d’acqua pronta  a travolgermi,
ed è in fondo davvero peculiare il modo assolutamente
personale che abbiamo di lasciarci possedere dall’immaginazione,
in questo stillicidio di pensieri, idee che si mescolano
a preoccupazioni, liste della spesa e pannoloni,
calderoni di osservazioni,
pillole di saggi propositi e disegni di vecchi progetti,
 il rumore della pioggia si fonde
col drammatico ticchettio di un doppio orologio
che scandisce il tempo delle scelte e dei giudizi
in questa quarta dimensione
che è la più grande costrizione
alla quale ci pieghiamo, schiavi di un mistero
indecifrabile;
mi volto, e appena in tempo
sento pronunciare parole
che in alcun modo mi lasciano scampo:
-Shāh Māt-
La partita è finita
il re è prigioniero
Silvia è scappata
il treno è partito.
Mi scuoto e mi dimeno,
mi mostro aliena da me,
mi nascondo e faccio di tutto
ma poi mi calmo e mi rintraccio
devo far pace con me stessa
quindi “te ne dico e ringrazio e maledico il mondo com’è”!
Sto giocando
conto le carte,
è contro il regolamento?
Non me l’avevano detto
di dichiararmi apertamente scorretta
io faccio il baro
sono abituata a truccare
non so se imparerò ad amare,
forse non gradisci che  rubi
un po’ dei tuo sentimenti,
lasciami guardare nel tuo passato
e ti giuro che ti tenderò la mano
perché tutto quel che abbiamo sono solo sottili differenze.